I contro dell'equitazione

Click here for more graphics and gifs! Traumi tipici dell’equitazione

“I più seri sono i traumi della colonna vertebrale infatti, in seguito a una caduta, si può compromettere la sensibilità dei neuroni del midollo spinale, che corre all’interno della colonna vertebrale. Il trauma cranico è un altro incidente frequente e imprevedibile che può avere conseguenze serie. Perciò è necessaria molta prudenza da parte del cavaliere, che non deve mai dimostrarsi troppo sicuro di sé e abbassare “la guardia”, soprattutto se intende cimentarsi con gli ostacoli. Da non trascurare il “colpo di frusta”, detto anche trauma da estensione e flessione, che costituisce un evento frequente fra i cavalieri. E’ molto simile a quello tipico da tamponamento in automobile, dovuto al contraccolpo per un arresto improvviso del cavallo o a un cambiamento brusco dell’andatura. Si tratta di un trauma che va curato tempestivamente portando, al più presto, la persona infortunata presso un centro traumatologico dove si provvederà ad immobilizzare l’articolazione del collo con un apposito tutore”.

Click here for more graphics and gifs! Rivolgersi ad un bravo istruttore

“Per non incorrere in infortuni o incidenti facilmente evitabili occorre prestare molta attenzione alle indicazioni dell’istruttore e non fare di testa propria. Serve anche una buona preparazione atletica di base, una capacità muscolare adeguata per cavalcare senza problemi e per poter “guidare” con fermezza il cavallo per mezzo delle redini. Una visita medica generale e completa in un centro specialistico di medicina dello sport è utile per verificare le capacità del cuore e per monitorare i valori di routine del sangue e delle urine. L’età adatta per cominciare a cavalcare è dai 6 ai 10 anni”.

Cos’è l’ippoterapia

Si tratta di cure che interessano diverse specialità della medicina e consentono all’individuo di partecipare attivamente alla fase di recupero da una particolare malattia o alla riabilitazione vera e propria grazie al rapporto di fiducia, amicizia e rispetto reciproco che si stabilisce con il cavallo, animale molto intelligente. Ciò accade per esempio nel disabile, che interagisce con l’animale riuscendo a sentirsi protagonista. Grazie alle diverse andature del cavallo (che influiscono sul baricentro del cavaliere, con continui spostamenti e ondeggiamenti) è possibile infatti agire sulle difficoltà neuromotorie del malato facilitando la regolazione del tono muscolare, dell'equilibrio e della coordinazione, ottenendo un migliore assetto del corpo nelle diverse posizioni dello spazio.

Il cavallo per i disabili

Si applica in persone con problemi fisici e mentali o con disturbi neurologici e muscolari, della comunicazione e del comportamento. Gli effetti positivi sono sia fisici (rilassamento muscolare, migliore controllo della postura, dell'equilibrio, della coordinazione motoria e potenziamento del tono muscolare) sia psichici (maggiore interesse nella socializzazione, aumento dell'autostima e della fiducia in se stessi, capacità di apprendimento più spiccate). L'inserimento in un gruppo di altri “cavalieri” ed il coinvolgimento nel gioco e nell’attività sportiva favoriscono quella dimensione sociale e ricreativa necessaria per lo sviluppo armonico della personalità dell'individuo portatore di handicap. Inoltre, influisce positivamente anche il rapporto con il maneggio e con tutti gli operatori che, al di fuori dei tradizionali canoni sanitari, forniscono un ambiente stimolante e rassicurante.

E’ uno sport costoso, ma cavallo e attrezzatura si possono noleggiare

Un buon cavallo giovane si può acquistare con 2500-3000 Euro. Molto spesso le cifre salgono. Mantenerne uno è costoso, richiede tempo, applicazione e dedizione quasi totale. Tuttavia, si può ovviare al problema frequentando le lezioni d’equitazione e cimentandosi con i cavalli messi a disposizione. Anche i corsi d’equitazione sono dispendiosi: si aggirano dai 300-600 Euro in su al mese. Prima, però, bisogna pensare anche all’abbigliamento adatto: l’esborso medio iniziale va dai 500-600 Euro in su. Ci si può consolare pensando che la spesa completa si fa una volta sola. Se, però, si raggiungono livelli agonistici sono necessari nuovi indumenti adatti, da competizione.

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