Discipline dell'equitazione

Discipline olimpiche

Salto ostacoli

Il Salto Ostacoli è la specialità principe dell'equitazione. Nel nostro paese è la più diffusa e praticata e quella che vanta le maggiori tradizioni. I concorrenti debbono affrontare, all'interno di un campo di gara circoscritto (in erba o in sabbia, all'aperto o "indoor") un percorso composto da ostacoli mobili costruiti in legno e composti da vari elementi come barriere, tavole, cancelli e balaustre. Gli ostacoli possono essere di vario tipo, definiti dritti se con uno sviluppo solo in verticale, larghi o triplici se presentano anche una profondità , e devono essere superati senza essere abbattuti mentre il livello di difficoltà delle gare dipende dall'entità degli ostacoli e dai diversi tipi di categorie (a barrage, a tempo, a due manches, di potenza, derby etc.). Ogni abbattimento (errore) da parte del concorrente viene penalizzato, così come l'eventuale rifiuto di fronte a un ostacolo o la caduta di cavallo e/o cavaliere. Il cavallo da salto ostacoli deve essere potente e maneggevole, oltre che preciso, veloce e completamente rispondente alle azioni del cavaliere.




Concorso completo

Il Concorso Completo di Equitazione è una gara con classifica combinata articolata su tre prove. Il primo test è quello di addestramento e i binomi sono chiamati ad eseguire una serie di esercizi alle tre andature. Lo scopo della prova ed i criteri di valutazione sono i medesimi delle gare di dressage anche se il punteggio viene espresso in punti negativi. Il secondo test è l'impegnativo cross country che si svolge lungo un tracciato su terreno vario disseminato da una serie di ostacoli naturali e fissi come laghetti, macerie, tronchi abbattuti, cataste di legna, fossi, staccionate, banchine, ed altri, da affrontare entro un tempo prestabilito. La velocità , la resistenza e il coraggio dei binomi vengono esaltati da questa prova altamente spettacolare che prevede penalità agli ostacoli e per i fuori tempo.Il terzo ed ultimo test è quello di salto ostacoli. Questa prova è normalmente programmata nella terza giornata di gara e si rivela spesso determinante per la classifica finale che scaturisce dalla somma dei punti negativi acquisiti dai binomi nelle tre prove.


Dressage

Il Dressage ha lo scopo di mettere in evidenza le andature naturali e l'attitudine del cavallo che deve esprimersi con eleganza ed in completa sintonia con il proprio cavaliere. Nelle gare, che si svolgono all'interno di un rettangolo di gara delimitato ai lati da una bassa recinzione sul cui perimetro sono posizionate delle lettere che servono come riferimento, il binomio è chiamato ad eseguire una "ripresa", cioè una sequenza di movimenti prestabiliti. Ogni "figura" che il binomio esegue viene valutata da pi๠giudici con un punteggio espresso in percentuale del massimo ottenibile.Il livello di difficoltà varia a seconda della complessità delle figure richieste e le gare pi๠importanti sono il "Grand Prix Special", una ripresa con movimenti obbligatori, e il "Free Style" in cui è il concorrente che sceglie l'ordine dei movimenti che verranno eseguiti con un accompagnamento musicale.




Polo



L’errata convinzione che il Polo sia una disciplina sportiva tipicamente britannica va eliminata.
Effettivamente la componente inglese è risultata decisiva nella diffusione a livello mondiale di tale sport, ma non si può prescindere dai dati storici che riportano come prima partita di Polo documentata della storia quella svoltasi circa 2600 anni fa fra turcomanni e persiani.
Si tratta quindi di una tradizione di area orientale, poi introdotta e largamente recepita nell’intero Impero britannico grazie agli ufficiali di cavalleria inglesi che ne appresero i rudimenti dalle popolazioni manipure incontrate durante le guerre coloniali nella parte nord-occidentale dell’India.



Regole del Polo:

Basate fondamentalmente sulla ricerca costante delle condizioni di sicurezza per cavalieri e cavalli, le regole di questo sport prevedono che una partita di polo si svolga su un campo erboso delle dimensioni di 272x182 mt.

I giocatori per ogni squadra sono 4: i numeri 1 e 2 ricoprono il ruolo di attaccanti, il 4 svolge il compito di portiere, mentre il 3 si divide fra le mansioni di difensore e di attaccante.
Obiettivo del gioco è quello di segnare più punti dell’avversario, mandando in gol la palla – del diametro di circa 9 cm –, colpita da una stecca – bastone solitamente in bambù, che termina con una sorta di martello in legno duro – impugnata da ognuno dei cavalieri impegnati nella sfida.

Gli arti dei cavalli vengono opportunamente protetti da eventuali colpi accidentali e gli zoccoli sono dotati di ramponi per evitare pericolosi scivolamenti.

I giocatori sono obbligati ad indossare elmetti protettivi, sottogola, stivali e ginocchiere.

Una partita si svolge in quattro o sei tempi – o chukka – della durata di 7 minuti e mezzo.
Fra un chukka e l’inizio del successivo vengono concessi tre minuti di pausa per consentire ai giocatori di sostituire i cavalli.
Fra l’edizione del 1900 e quella del 1936 il polo è stato nel novero delle discipline Olimpiche.
Il medagliere complessivo delle 4 edizioni vede in testa la Gran Bretagna – 9 medaglie totali di cui 3 ori –, seguita dall’Argentina – 2 ori –, dagli USA – 4 medaglie in totale, ma solo 1 oro –, quindi Spagna, Messico e Francia.

Discipline non olimpiche

Attacchi

Il concorso di attacchi è costruito sul modello del concorso completo di equitazione cioè si svolge in tre giorni e durante ognuno di essi si svolge una prova. Vince la competizione l'equipaggio che ha totalizzato il minor numero di penalità.

La prova A è il dressage. Si svolge in un rettangolo di 100x40 metri ed è valutato da uno, tre o cinque giudici. Consiste nell'eseguire alcune figure al passo, al trotto riunito, di lavoro o allungato. Il galoppo è previso solo per gli attacchi singoli. Oltre alla correttezza delle figure vengono considerati anche l'atteggiamento del cavallo, l'obbedienza, l'eleganza, ecc. Sono usate carrozze d'epoca o copie fedeli di queste ultime. Fino al 1988 la prova A era preceduta da un'altra "miniprova" che giudicava l'aspetto estetico degli equipaggi (i finimenti, la carrozza, ecc).

La prova B è la maratona e mette alla prova velocità e resistenza dei cavalli. Inoltre incide molto sul risultato finale del concorso. Si svolge su un percorso 20 km al massimo che devono essere percorsi in due ore circa contando anche due soste obbligatorie di dieci minuti ciascuna. La prova è suddivisa a sua volta in cinque sezioni:
A: è un percorso lungo 7 chilometri che va percorso alla velocità di 15 km/h. Il guidatore ha la possibilità di scegliere l'andatura ma solitamente è preferito il trotto;
B: è lunga 1 km ed è affrontata al passo ad una velocità media di 7 km/h. Subito dopo ha luogo la prima sosta;
C: consiste in un percorso più impegnativo che deve essere affrontato al trotto alla velocità di 19 km/h;
D: si svolge al passo ed è seguita dalla seconda pausa di 10 minuti durante la quale viene anche effettuato un controllo veterinario;
E: è lunga 10 km e va percorsa alla velocità di 14 km/h ed è caratterizzata da massimo otto ostacoli fissi, che possono essere naturali o artificiali.

Le ultime indicazioni spesso omettono le sezioni B e C per pariglie e tiri a 4, mentre per isingoli la gara si svolge solo sulle fasi A,D,E. In questi casi la lunghezza complessiva del percorso si accorcia attorno ai 19 km circa.

La prova C o gimcana o ancora percorso di ostacoli mobili è caratterizzata da massimo venti porte. Queste sono costituite da due coni in cima ai quali si trova una pallina. Cavalli e vettura devono passare in mezzo ai due coni senza urtarli per non far cadere la pallina. Ciò causerebbe penalità.

Le attività sopra descritte possono combinarsi fra loro formando altre discipline come:
il derby che è il risultato di una combinazione di ostacoli mobili e fissi nello stesso percorso;
la combinata che prevede il dressage seguito da un'eventuale pausa di 10 minuti e poi dal persorso di ostacoli mobili (che non ha luogo nel rettangolo da dressage).


Tipi di attacchi

Esistono numerosi modi di attaccare i cavalli. Negli attacchi con più di un cavallo si distinguono sempre i cavalli di timone, normalmente più vicini alla carrozza e che tirano la maggior parte del carico, e quelli di volata che sono generalmente davanti a quelli di timone e servono proprio ad "invogliarli" ad andare avanti e a definire maggiormente la traiettoria dell'equipaggio. Le disposizioni più comuni sono:
il singolo: un unico cavallo;
la pariglia: due cavalli uno accanto all'altro;
il tandem: due cavalli uno di seguito all'altro di cui quello davanti è detto di volata e quello dietro di timone;
il tiro a quattro: quattro cavalli in totale di cui una pariglia davanti di volata e una dietro di timone.

Esistono numerose altre disposizioni per lo più locali come:
la Troïka, di origine russa è composta da tre cavalli, tipicamente degli Orlov, disposti uno accanto all'altro che tirano un calesse o una slitta. Quello centrale è di timone e va al trotto mentre gli altri due alle estremità sono di volata e vanno al piccolo galoppo rispettivamente (destro e sinistro);
l'attacco a quattro in parallelo usato ancora in Svizzera o quadriga usata dagli antichi Greci e Romani;
la diligenza di S. Gottardo che collegava le città di Andermait e Airolo, adesso sopravvive solo per fini turistici. È formato da tre cavalli di volata allineati davanti ad una pariglia di cavalli detti carrozzieri;
il tiro a sei o della Regina formato da tre pariglie una davanti all'altra.



Endurance

L'Endurance, detto anche Fondo Equestre, si svolge in aperta campagna lungo tracciati che possono andare dai 30 chilometri delle categorie di avviamento, ai 160 delle prove pi๠impegnative. Si tratta di una disciplina molto impegnativa, una sorta di maratona a cavallo, che trae origine dalle sfide tra i pony express del far west che avvenivano sulle 100 miglia (cioè 160 km.) ed ha lo scopo di evidenziare la velocità e la resistenza dei cavalli allo sforzo prolungato. Grande attenzione viene perಠdata alla salvaguardia del cavallo. Tutte le categorie prevedono infatti dei controlli veterinari molto severi che avvengono prima, durante ed anche dopo la gara. Anche per questo nell'endurance non conta tagliare per primi il traguardo, quanto farlo con il cavallo in perfette condizioni.


Reining

l reining è una disciplina dell'equitazione Western. Letteralmente tradotto significa "lavorare di redini": trae le sue origini dal lavoro con il bestiame svolto dai cowboys che utilizzavano i cavalli per radunare, muovere e contenere le mandrie di bovini nelle vaste praterie. I cavalli dovevano essere agili, atletici, docili e veloci e dovevano rispondere repentinamente ai comandi impartiti dai cavalieri tramite le redini.

Con il passare degli anni i cowboys, orgogliosi dei loro cavalli ben addestrati e pronti al lavoro, iniziarono a cimentarsi in competizioni che consistevano in una serie di manovre, tra cui sliding stop e giravolte (spin). Queste esibizioni costituirono le fondamenta dello sport omonimo.

Il Reining è oggi una disciplina equestre che ha una posizione di rilievo nell'ambito dell'equitazione internazionale: nelle arene di tutto il mondo si svolgono gare di Reining e centinaia di cavalli e cavalieri, di ogni livello tecnico, hanno modo di esibirsi e dare dimostrazione della propria abilità.

Durante le competizioni giudici qualificati sono preposti alla determinazione del punteggio ed emettono il loro verdetto basandosi su regole stabilite, con le quali valutano l'esecuzione dei percorsi, o pattern, che sono 10 più 1 dedicato ai bambini. I pattern non sono altro che percorsi in cui vengono ripetute le medesime manovre in successioni diverse. Le manovre fondamentali sono:
cerchi a diverse velocità
Spin (rotazione di 360° facendo perno sulle zampe posteriori
Cambi di galoppo
Stop (arresto) e rollback (dietro front al galoppo).


Volteggio

Il volteggio a cavallo consiste nell'eseguire figure su un cavallo al passo o al galoppo a tempo di musica. È uno sport completo che unisce la ginnastica artistica all'equitazione, conosciuto soprattutto nei paesi dell'Europa settentrionale, in Germania e Francia. Il volteggio a cavallo è una delle dieci specialità equestri riconosciute dalla Federazione Equestre Internazionale. A livello italiano invece non è molto popolare ma lo si può praticare in diversi maneggi affiliati alla FISE (specialmente al nord).
Questo sport è suddiviso in varie categorie in base alla difficoltà. una performance è suddivisa in esercizi "obbligatori" (che tutti gli atleti devono fare), e "liberi" (che ogni voltegiatore può scegliere in base al proprio grado di preparazione).


Trekking a cavallo



La passeggiata in aperta campagna, fuori dagli spazi ristretti del maneggio, costituisce una piacevole escursione sia per il cavaliere che per il cavallo, ad eccezione degli esemplari più nervosi, poco amanti delle novità.

Il trekking a cavallo può essere un'esperienza veramente fantastica, che trasmette pienamente il senso di contatto e sintonia con la natura.

Perché la passeggiata a cavallo non si trasformi in una esperienza da dimenticare, è bene prima di tutto informarsi delle condizioni meteorologiche previste.

L’altra regola fondamentale prevede che un cavaliere poco esperto non si avventuri in solitaria fuori dai confini sicuri del maneggio.
Cose da Sapere
Ogni cavaliere abbastanza pratico conosce l’andatura migliore per evitare di affaticare eccessivamente il proprio cavallo, ma sarebbe consigliabile non lanciarlo al galoppo per lunghi tratti sabbiosi o su strade asfaltate: il rispetto per il proprio cavallo deve essere sempre in primo piano, anche nel caso di semplici e rilassanti passeggiate.
È bene che il cavaliere sappia quali strade è possibile o meno percorrere a cavallo. Molti grandi proprietari terrieri rilasciano permessi speciali per l’attraversamento di boschi o foreste eventualmente presenti all’interno dei confini delle loro proprietà.
Il rispetto del galateo da parte del cavaliere eviterà problemi e brutte figure: è preferibile non cavalcare troppo vicino ad un altro cavallo, in quanto potrebbe innervosirsi e scalciare; segno di cortesia è inoltre attendere uno dei cavalieri sceso dal proprio cavallo. Per garantire la sicurezza, prima di superare chi vi precede è bene comunicare le proprie intenzioni. Regole semplici, improntate al buon senso, ma di straordinaria grande efficacia.
Sarebbe molto saggio anche dotarsi di un’assicurazione che preveda il danno contro terzi, soprattutto nel caso in cui si frequentino strade molto trafficate o sentieri di proprietà privata.
Occorre mettere in preventivo anche la necessità di superare ostacoli naturali, quali i corsi d’acqua – della cui profondità è bene accertarsi prima di guadarli – o salite e discese particolarmente ripide.
Da ricordare è che sulla strada il cavaliere è tenuto ad osservare le regole del codice stradale e a tener conto della segnaletica, procedendo sempre a destra e dotandosi di un sistema di illuminazione appropriato e di indumenti ed elementi catarifrangenti nel caso in cui si circoli di notte.
Le soste, soprattutto per tragitti lunghi e abbastanza faticosi, devono essere frequenti, per permettere al cavallo di recuperare le proprie forze.
Se sudato, il cavallo va asciugato e in caso di vento molto forte, posizionato con i quarti posteriori più esposti.
Sempre maggiormente diffuse oggi sono le vacanze a cavallo, organizzate da associazioni che forniscono ai partecipanti l’equipaggiamento e il cavallo stesso, della cui cura sono diretti responsabili i viaggiatori.
Se si decide di organizzare autonomamente un’uscita di qualche giorno, è meglio preparare fisicamente il cavallo nelle settimane precedenti, progettare un percorso, prevederne i tempi di percorrenza, saggiare le condizioni dei finimenti e far ferrare il cavallo almeno una settimana prima della data di partenza prevista.
Durante il viaggio il cavallo avrà spesso la necessità di bere e sarà compito del cavaliere fare in modo che i corsi d’acqua siano previsti durante il percorso progettato.
Smontare periodicamente da cavallo e procedere a piedi al suo fianco permetterà di farlo riposare.
Per la notte è necessario sapere in anticipo se esiste per il cavallo la possibilità di trascorrerla in un locale chiuso o in una stalla, dove dovrà esserci in abbondanza foraggio di buona qualità.


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